IL MANDALA

Il mandala è l’inizio e il mandala è la fine,
è la vita stessa, la nascita, la morte, la resurrezione.
Zoar

I mandala sono dei disegni simbolici che risalgono alle antiche tradizioni orientali induiste e buddiste, ma tracce di mandala compaiono da sempre in molte culture in diverse parti del mondo. La parola “mandala” deriva dal sanscrito e significa letteralmente “cerchio” o “centro”. Infatti i mandala sono di solito di forma circolare, organizzati intorno a un punto centrale da cui si diramano linee e immagini rivolte verso l’esterno e l’infinito. Fin dalle origini, il mandala viene considerato una figura atta a esprimere la sacralità del cosmo, dell’universo e delle potenze universali. Utilizzato inizialmente per scopi spirituali, mistici e meditativi, tracciato con polveri sul suolo, dipinto su stoffa, affrescato sulle pareti dei templi o realizzato con la sabbia, il mandala si diffonde anche nell’architettura sacra dell’occidente, dove compare incastonato nelle facciate delle chiese sotto forma di rosone, usato come elemento decorativo e suggestivo nelle vetrate delle chiese gotiche.

Nel XIX secolo Jung, uno dei padri della psicoanalisi, si interessò al mandala fin da giovanissimo. Raccontò di essersi dedicato ogni giorno a raccogliere su un taccuino schizzi di forma circolare e di aver poi constatato che ogni disegno sembrava riflettere la sua condizione intima del momento, permettendogli di osservare di giorno in giorno le sue trasformazioni. Si dedicò così allo studio di questa figura ricca di immagini simboliche e di archetipi, capace di favorire l’espressione di un mondo inconscio che la ragione non riconosce, ma che il simbolo esprime.

Fin da subito capì che il mandala, per la sua struttura concentrica, costituiva la forma ideale per rappresentare il proprio Sé immerso nel cosmo. “Il Sé mi appariva come la monade che io sono e che è il mio mondo”, scriveva. Il mandala rappresenta questa monade e corrisponde alla natura microcosmica dell’anima.

Oggi l’uso del mandala da colorare, disegnare o costruire con vari materiali è molto diffuso, in quanto mezzo che favorisce la calma, la concentrazione, lo stato meditativo, il contatto col proprio Sé. Si rivela particolarmente indicato per i bambini, in quanto favorisce la creatività e l’espressione delle emozioni, in un contesto armonioso e riequilibrante. I bambini con ADHD amano molto dedicarsi a questo lavoro, in quanto l’attività è di per sé rilassante e li aiuta a mantenere l’attenzione necessaria per raggiungere il risultato finale, espressione della loro creazione artistica.

Anche in natura sono presenti immagini mandaliche nei fiori, nei frutti, nei semi, nelle pietre, e persino nella cellula, negli atomi, nelle molecole.

Fiore di Passiflora

Fiore dal disegno mandalico perfetto

Il mio incontro col mandala è stato fin dall’inizio fonte di meraviglia e di stupore. Ho avvertito il potere di questa immagine che mi ha catturata fin dall’inizio, come un potente catalizzatore energetico e mi ha avvolta con la sua magia, infondendomi un senso di protezione, di fiducia, di gioia e di calore. Sia che disegni e colori mandala lasciandomi portare dal sentire del momento, sia che utilizzi del materiale quale foglie, fiori, ramoscelli, questa attività mi conduce in una dimensione atemporale in cui tutto può accadere, sotto l’influsso magico e benefico del cerchio.

Mandala di legumi realizzato da una bambina di 9 anni

Mandala di legumi e pasta realizzato da una bambina di 8 anni

Avvicinarsi al mandala, significa vivere un’esperienza che conduce verso il centro di noi stessi, avviare un processo di trasformazione profonda, intraprendere un viaggio iniziatico la cui meta è ritrovare se stessi, la propria autenticità e la propria essenza.