IL CAVIARDAGE

Il Caviardage è un metodo di scrittura poetica ideato da Tina Festa, che consiste nel dar vita a poesie, pensieri, aforismi, partendo non da pagine bianche, ma da testi già scritti. Per questo i bambini utilizzano pagine prese da vecchi libri che non si usano più o comunque libri di poca importanza che si trovano al macero, articoli di giornali, riviste adatte all’età e vengono invitati a leggere lo scritto senza preoccuparsi di comprenderne il significato, ma passando “a volo d’uccello” sulle parole, fermandosi su quelle che hanno una risonanza con l’emozione del momento. Questa ricerca iniziale è anche una pratica di meditazione, un’applicazione mentale orientata verso un obiettivo o uno scopo che è quello di unire.
Tutte le parole non utilizzate vengono cancellate. Il termine Caviardage deriva infatti dal francese “caviarder”, che significa sopprimere, nascondere con un tratto nero parte di un testo ed è interessante notare che quello che in origine era una modalità di censura, diventa nel Caviardage un metodo di scrittura creativa. Le parole che rimangono acquistano così una nuova luce e unite insieme, seguendo un filo che è il filo del cuore, danno voce all’anima e diventano poesia.

In un mondo attraversato da parole differenti, a volte volgari, pesanti, urlate, graffiate, i bambini vengono educati a recuperare la parola e a inserirla in un contesto di bellezza e di musicalità.

Queste poesie possono essere elaborate con delle tecniche espressive quali la pittura, l’acquarello, il collage, mezzi espressivi che aiutano i bambini a vivere anche attraverso i colori e i segni, le emozioni più forti e difficili da esprimere.

Bambino / rispetta e ama riconoscente la terra/ per essere felice e leggero.

Alba:

E’ la notte del tempo/ l’universo prende forma e respira/ parla con la voce del vento. / Sotto il cielo di stelle/ ascolto la sua poesia.

ALI

Respiro e mi ascolto. / Dove sono?/ Oltre il dolore e il pianto/ scopro la meraviglia di un dono/ seme dentro l’involucro/tesoro di luce e di amore./ Ora spicco il volo/ e vivo.

Quella sera / al tocco della campana/una pausa / Un altro rintocco, dentro / Un movimento sottile /vibrazione d’amore/ Pace, silenzio, gioia/ Respiro l’aria/ e il giorno continua/ più bello.

La notte / scivola piano nel giorno./ Ho voglia / di un momento felice.

Il vento sussurra parole nel mio cuore. /E’ possibile che dica : “scava nelle radici, ma cura i germogli”.

Amalia Gallo